Prossime tappe: Viterbo, in piazza dei Caduti, il 4 e il 5 maggio; Spoleto, il 7 e l’8 maggio; Grosseto il 10 e l’11 maggio; Livorno, il 14 e il 15 maggio; Arezzo il 17 e il 18 maggio.

 

Macina chilometri l’ambulatorio mobile rosa del progetto “Prevenzione possibile. La salute al femminile”. Questa imponente campagna di prevenzione delle malattie del cuore e dell’osteoporosi, sta facendo tappa nelle principali città italiane per offrire a tutte le donne una visita gratuita con un medico per la valutazione preliminare del rischio cardiovascolare e la misurazione della densità ossea tramite misurazione del peso, del girovita, della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca tramite Ecg, del colesterolo, della saturazione di ossigeno, e la misurazione della densità ossea attraverso Moc.

 

L’iniziativa è realizzata con il patrocinio di SIPREC (Società Italiana per la prevenzione cardiovascolare), FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), FEDERFARMA (Federazione nazionale unitaria titolari di farmacia) e Federfarma-Sunifar e il contributo incondizionato di Mylan.

 

A Caserta, il 26 e il 27 aprile, sono state visitate 78 donne, a Latina sono state 95, il 1° e il 2 maggio, per un totale di 173 donne visitate in quattro giorni.

Le prossime tappe saranno: Viterbo, in piazza dei Caduti, il 4 e il 5 maggio; Spoleto, il 7 e l’8 maggio; Grosseto il 10 e l’11 maggio; Livorno, il 14 e il 15 maggio; Arezzo il 17 e il 18 maggio.

 

Osteoporosi: perché è importante la prevenzione?

 

In Italia l’osteoporosi è malattia molto diffusa tra le donne: colpisce 1 donna su 3 dopo i 50 anni. La prevenzione è importante. L’Osteoporosi infatti è malattia silenziosa perché, finché non si verifica una frattura da fragilità ossea, può non presentare sintomi specifici. Le fratture per fragilità ossea, ovvero da osteoporosi, possono essere principalmente localizzate al femore prossimale, al polso, alla colonna vertebrale, all’omero prossimale, al bacino. Tuttavia, tutte le fratture che si verificano per un trauma di lieve entità o in assenza di questo, sono da considerarsi da fragilità, indipendentemente dalla sede scheletrica in cui si verificano.

 

La predisposizione delle donne per l’osteoporosi dipende dal fatto che il genere femminile ha una massa ossea minore rispetto al genere maschile e che la carenza degli estrogeni (ormoni sessuali), che avviene con la menopausa, è causa di una rapida perdita di massa ossea. Il rischio aumenta in presenza di una menopausa precoce, ossia prima dei 45 anni. Una costituzione esile e una carnagione chiara si associano spesso a una riduzione della densità ossea più o meno marcata. Una storia familiare positiva per fratture da fragilità indica una predisposizione allo sviluppo di tale malattia

 

Quali fattori di rischio? Individuarli per tempo!

Esistono poi diversi fattori predisponenti che non devono essere ignorati: l’abuso di alcol e di caffè, il fumo e l’assunzione prolungata nel tempo di cortisonici e anticoagulanti, alcune patologie come l’artrite reumatoide, l’ipertiroidismo o il diabete.

Un’alimentazione povera di calcio, prevalentemente contenuto nel latte e ne suoi derivati, un regime alimentare squilibrato o patologie che determinano un malassorbimento intestinale, così come avere una vita sedentaria, sono condizioni che espongono alla fragilità ossea con un elevato rischio fratturativo.

È importante intervenire prima che sia troppo tardi. Esistono comportamenti e cure che permettono di controllare questa malattia e di bloccarne la progressione. Bisogna quindi parlarne con il proprio medico, soprattutto se esistono fattori predisponenti e casi di osteoporosi in famiglia, o se ci sono terapie farmacologiche importanti in corso.