Siamo in casa o in ufficio con i riscaldamenti accesi, inizia a fare freddo e la sete proprio non arriva. Ma questo non significa che solo perché non fa caldo come d’estate il nostro organismo possa fare a meno dell’acqua.
Il nostro corpo, infatti, ne è costituito per il 50-60%. Ma quale tipo bere? La pubblicità invita a scegliere le “acque senza”, cioè quelle prive di sodio, di fluoro oppure di calcio. Parlare di idratazione quando arriva il freddo può sembrare strano ma in realtà il nostro corpo espelle continuamente acqua e non solo attraverso il sudore, ma anche con le urine, per far funzionare l’apparato digerente e i polmoni. Perciò, è importante reintegrare i liquidi persi. Ma con il freddo è facile dimenticarsi di bere. Soprattutto nelle persone anziane, il senso di “mancanza di acqua”, non viene percepito in maniera decisa.
Proprio perchè d’inverno è più difficile avere lo stimolo della sete, ecco che scatta la tentazione di scegliere una bevanda alternativa e più gustosa. In realtà, l’acqua deve essere fonte anche di sali, che concorrono al benessere complessivo dell’organismo: se è vero che l’acqua è il principale componente del nostro corpo, è altrettanto vero che il sodio è il principale elemento al di fuori delle cellule. Ma quanta acqua dobbiamo bere ogni giorno? La risposta non è uguale per tutti. “Ci sono alcune condizioni che richiedono modificazioni significative dell’introito giornaliero di acqua – continua Faustini Fustini -. Ad esempio, nel caso di alcune condizioni morbose che compromettono, direttamente o indirettamente, la capacità del rene ad eliminare un carico di acqua si può arrivare a consigliare di non superare gli 800 ml al giorno. Al contrario, in caso di diarrea profusa o dopo un periodo di ridotto accesso libero all’acqua, è consigliato aumentare l’apporto idrico giornaliero anche fino a 3-4 litri.
http://www.repubblica.it/salute/2017/11/13/news/acqua_come_bere_quella_giusta_anche_in_inverno-180968032/