Roma. 11 Novembre 2019- Non convince la Federazione degli Ordini dei Medici (FNOMCeO) la sostituibilità automatica di farmaci biologici o biosimilari con i biosimilari di riferimento. Una proposta che sarebbe stata avanzata dal Direttore dell’Agenzia del Farmaco al Ministro Speranza, con riferimento alla prossima Legge di Bilancio. Dopo la levata di scudi delle scorse settimane da parte di cinque Società scientifiche e venticinque associazioni di pazienti, e ha preso posizione anche il Presidente della stessa FNOMCeO, Filippo Anelli. “Riteniamo i biosimilari una risorsa preziosa, in grado di conciliare l’appropriatezza terapeutica con quella economica”, ha affermato. ”Siamo del tutto favorevoli a che siano, ove possibile, la prima scelta per i pazienti naïve. Anche sullo switch, la sostituibilità di un biologico con un biosimilare, i dati presenti in letteratura ci confortano sulla sicurezza, purché la sostituzione avvenga sotto il controllo e la prescrizione del medico”.
Ciò che lascia dubbi i camici bianchi, quindi, è l’automatismo della sostituibilità, indipendentemente dalla valutazione professionale del medico. “Ci lascia perplessi – spiega Anelli – perché, in questo modo, l’autore della prescrizione diventerebbe lo Stato, e non già il Medico. Noi non vogliamo, per i nostri pazienti, un farmaco di Stato. Vogliamo il farmaco migliore e più appropriato, scelto dal medico in base alla valutazione del quadro clinico e personale complessivo”. “La prescrizione – aggiunge ancora il vertice della FNOMCeO – è una delle espressioni più alte e complesse della Professione medica, perché compendia e sintetizza l’anamnesi, la diagnosi, il consenso informato e la terapia. Per questo la Legge la affida al medico, e il Codice di Deontologia ne reitera l’autonomia, la libertà, l’indipendenza. La sostituibilità in automatico calpesterebbe tutti questi principi, posti a tutela della salute e della sicurezza delle cure, oltre a presentare possibili rischi ulteriori dovuti al multi-switching, cioè ai continui cambio di terapia in base ai vincitori delle gare d’appalto”.
“Abbiamo anche noi una proposta: anziché un unico farmaco, individuato con una gara al ribasso, noi chiediamo di poter avere a disposizione un range di biologici/biosimilari di pari efficacia terapeutica e costo simile, tra i quali poter scegliere quello più appropriato per assicurare la continuità terapeutica al paziente. Ribadiamo infine, ancora una volta, la necessità che i medici, quali professionisti cui è affidata la responsabilità della prescrizione, siano coinvolti – conclude Anelli – in tutti i processi decisionali sul farmaco, sedendo da titolari ai Tavoli dell’Aifa”.