Si diventa sempre più indisciplinati man mano che si cresce, soprattutto nell’alimentazione. Sempre di corsa, spesso non ci fermiamo a mangiare con calma, soprattutto la mattina, quando si tratta di fare una buona colazione. Un pasto importante che ci regala energia a inizio giornata.
A ribadirlo un’analisi dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano (Ogp) sulle abitudini alimentari di bambini e adolescenti: i risultati ottenuti rivelano che con l’aumentare dell’età, tendiamo a diminuire il numero di pasti giornalieri e ad abusare di bevande zuccherate.
Indagine. Lo studio della Ogp rivela che a saltare la colazione è il 20% dei ragazzi, di età compresa tra 14 e 17 anni – mentre al di sotto dei 6 anni il dato scende al 5%. Con l’aumentare dell’età si tende poi a scordarsi degli spuntini o delle merende: il 22,1% dei ragazzi sopra i 14 anni frazionano le calorie necessarie quotidianamente in soli tre pasti al giorno – al di sotto dei 6 anni, la percentuale è del 4,2%. E non rallegra certo il fatto che il 50% degli adolescenti abusa di bevande zuccherate, anche durante i pasti principali, e che l’introito degli altri due macronutrienti (proteine e lipidi) è spesso poco equilibrato: il pesce viene consumato una sola volta a settimana – invece che 2-3 volte, come consigliato – dal 50-60% dei bambini e/o ragazzi, gli acidi grassi saturi rappresentano il 10% dell’energia mentre quelli polinsaturi meno del 5% (l’inverso di quanto raccomandato). Per non parlare poi delle verdure e della frutta, che vengono consumate rispettivamente una e due volte al giorno.
Apporto energetico. I ricercatori hanno poi tirato le somme, mostrando le percentuali di carboidrati, proteine e lipidi introdotti attraverso il consumo alimentare giornaliero: più della metà (52%) dell’energia totale introdotta è rappresentato dai carboidrati, ai quali seguono i lipidi (33%) e le proteine (15%). Sebbene i dati ottenuti dal campione preso in analisi (maschi e femmine tra 6 e 17 anni) rientrino con le indicazioni dei Livelli di assunzione raccomandati di nutrienti per la popolazione italiana (Larn), non si può dire lo stesso in merito al tipo di zuccheri assunto: scandagliando l’apporto energetico dei carboidrati, l’indagine evidenzia che il consumo di zuccheri semplici (20% del consumo di carboidrati) supera la quantità consigliata dai Larn, che è pari al 15%. Tra le preferenze quotidiane degli alimenti dolci ci sono biscotti, briosce confezionate e caramelle (queste ultime consumate soprattutto dai ragazzi tutti i giorni, spesso anche due volte al giorno), oltre all’utilizzo di zucchero (in media un cucchiaino e mezzo al giorno) aggiunto alle bevande; i gelati vengono consumati tre volte alla settimana e infine torte farcite e dolci al cucchiaio due volte alla settimana.
Colazione e capacità cognitive. Uno studio pubblicato sulla rivista European J. Clinical Nutrition poi dimostra come i bambini e i ragazzi che saltano la prima colazione, abbiano una minore memoria visiva, capacità d’attenzione e performance cognitiva nelle ore del mattino. Tra i 4 ei 10 anni, i bambini hanno bisogno del glucosio in quantità maggiore (il doppio) rispetto agli adulti. “La prima colazione è un pasto fondamentale per tutti ed in particolare per bambini e ragazzi in età scolare – spiega Claudio Maffeis, direttore dell’Unità Operativa Complessa di pediatria ad indirizzo diabetologico e malattie del metabolismo dell’università di Verona – È provato che saltare il primo pasto importante della giornata riduce la capacità di concentrazione e priva i ragazzi dell’energia necessaria per la mattinata. Al contrario, una colazione bilanciata è in grado di fornire l’energia e i nutrienti necessari al cervello per avere una buona attenzione ad affrontare nel migliore dei modi l’attività scolastica”.
http://www.repubblica.it/salute/alimentazione/2017/10/01/news/bambini_che_saltano_la_colazione_hanno_meno_memoria_visiva_e_capacita_d_attenzione-175384405/