È ancora Bolzano la provincia italiana in assoluto più renitente alle vaccinazioni. Sono tra 1.000 e 1.100 i bambini della materna ammessi a scuola senza aver presentato le certificazioni o le autodichiarazioni previste dalla legge che ha reso obbligatorie 10 profilassi.
Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi, nel citare una fonte Asl informale, denuncia «una situazione allarmante, gli amministratori locali vanno richiamati a un atto di responsabilità».
Non è un fenomeno imprevisto. In Alto Adige le famiglie di madrelingua tedesca sono culturalmente contrarie a tutto ciò che dal loro punto di vista è innaturale. Tra quelle di lingua italiana invece gli alunni irregolari sarebbero una decina. Da sempre la Provincia autonoma si distingue come ultima nella graduatoria delle coperture vaccinali: 85% per antipoliomielite, tetano, difterite, epatite B. Circa il 67% per antimorbillo, rosolia e parotite. In ambedue i casi la soglia considerata minima per assicurare la protezione cosiddetta di gregge all’intera popolazione è del 95%.
Il ministero della Salute sta raccogliendo con fatica i dati sugli effetti della legge che oggi compie un mese di applicazione. Poche Regioni hanno inviato i primi numeri. La tendenza nazionale è di un netto rialzo delle percentuali tranne, appunto, a Bolzano, soprattutto nelle zone rurali e di montagna (Val Pusteria, Val Venosta).
In questi territori i no vax guidati da Reinhold Holzer, titolare di un’azienda bio, sono molto attivi, sempre in prima linea nel sostenere la libertà di scelta. Ricciardi ha parlato durante un convegno sulla vaccinazione antinfluenzale fotografata da dati Censis: «Si intravede una sorta di acquiescienza da parte delle autorità locali. La legge è del Paese e va rispettata ovunque».
L’assessore alla Salute della Provincia, Martha Stocker, ha una posizione ragionevole: «Sostengo che la libertà personale andrebbe conciliata con la responsabilità sociale nei confronti del resto della comunità. Le iniziative di sensibilizzazione a favore della prevenzione sono andate deserte. Temo sia difficile persuadere i più convinti».
Susanna Hoffman è presidente dell’Ordine dei medici di Bolzano: «I medici di famiglia trovano molta resistenza da parte degli adulti. Solo il 30% dei cittadini oltre i 65 anni accettano la vaccinazione antinfluenzale, figuriamoci genitori e nipoti. In città l’opera di dissuasione può avere successo. Chi vive in montagna e nei paesi rurali si sente vicino alla natura. Tutto per loro è bio. Rifiutano gli screening in generale, colonscopia, mammografia, visita ginecologica. Il livello culturale è una variante importante. Confido nel recupero di parte degli ostili». Pur di sfuggire ai vaccini la scorsa estate 130 famiglie si sono dichiarate pronte a chiedere asilo sanitario in Austria. È imminente la scadenza del 31 ottobre, termine stabilito dalla legge per gli scolari dell’obbligo, da 6 a 16 anni. Ma per loro è previsto l’ingresso in aula anche se sprovvisti dei certificati.
http://www.corriere.it/cronache/17_ottobre_11/bolzano-piu-renitente-vaccini-a-scuola-oltre-mille-bimbi-scoperti-8bb59508-aeb6-11e7-b0c4-b8561c2586e6.shtml