Approvata oggi dalla Commissione Sanità e Politiche Sociali del Consiglio regionale della Lombardia la risoluzione riguardante il riconoscimento e il sostegno alla figura del “caregiver”. Il testo della risoluzione andrà in Aula il 24 ottobre.
“La Commissione – spiega in una nota il presidente della Commissione Sanità, Fabio Rolfi, già primo firmatario di una mozione sul tema – ha approvato oggi all’unanimità questa risoluzione dove si chiede una sollecitazione al Parlamento italiano perché venga finalmente approvata una legge che riconosca a livello nazionale il caregiver. Puntiamo di metterci al passo con molti Paesi europei, dove sono previste anche specifiche tutele, tra cui supporti assistenziali e incentivi economici per chi, per molti anni, si è occupato di un famigliare non autosufficiente, magari rinunciando al lavoro e ad altri affetti. Si tratta di un provvedimento non più rimandabile e vogliamo unirci all’appello delle associazioni di rappresentanza lombarde.
Il caregiver è colui che, per una scelta d’amore, dedica gran parte del proprio tempo ad un figlio, un genitore o un individuo fragile che necessita di cure continue. Viene da sé comprendere quanto questa scelta sia impattante sulla vita, sociale e lavorativa, di queste persone. Bisogna poi ribadire come questi soggetti svolgano una funzione integrativa dei servizi sanitari e sociali importantissima: senza le decine di migliaia di caregiver presenti in Italia, probabilmente, il sistema sanitario non potrebbe reggere”.
“Va anche detto – prosegue Rolfi – che nel 2009 il Premio per la Medicina Nobel, Elizabeth Blackburn, ha evidenziato come i caregiver familiari siano sottoposti a stress molto forti che influiscono persino sulla speranza di vita. Si tratta di una battaglia di civiltà e per questo ci schieriamo convintamente dalla parte delle associazioni chiedendo che venga approvata una legge che soddisfi questi soggetti, anche sotto il profilo economico e delle tutele di carattere previdenziale”.
“Mentre a Roma qualcuno perde il suo tempo scioperando per lo Ius soli – conclude il presidente del Commissione consiliare– in Lombardia invece ci si occupa dei disabili e delle loro famiglie”.
http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=54657&fr=n