Quasi 30 milioni di persone nell’Ue riferiscono che soffrono di diabete cronico, vale a dire il 6,9% della popolazione dell’Unione europea di età pari o superiore a 15 anni nel 2014, senza differenze significative tra uomini e donne.
Il dato lo fornisce Eurostat in occasione della Giornata del diabete 2017 del 14 novembre. Tuttavia, sottolinea Eusostat, la quota di persone che segnalano il diabete cronico varia tra i gruppi di età. Più vecchio è il gruppo di età, maggiore è la quota. Il 16,3% delle persone tra i 65 ei 74 anni dell’Ue ha riportato il diabete cronico e quasi un quinto (19,6%) di quelli di 75 anni e oltre, mentre la soglia era inferiore al 2% per i gruppi di età inferiore a 45 anni.
Il modello è anche chiaro per il livello di istruzione: la percentuale dei diabetici nell’Ue scende quando il livello di istruzione aumenta. Infatti, mentre la percentuale di persone che hanno riportato il diabete cronico ha raggiunto il 10,8% tra quelli con un livello di istruzione basso, è stata quasi la metà (5,7%) per coloro che hanno un livello medio di istruzione ed è ancora più bassa, al 4,2% della popolazione più istruita.
Tra gli Stati membri dell’Ue, meno del 5% della popolazione di 15 anni e oltre nel 2014 ha riportato il diabete cronico in Lituania (4,4%), Danimarca e Irlanda (4,6%), Lettonia (4,7%), Romania e Svezia (entrambi 4,8 %) e in Austria (4,9%).
All’estremità opposta dello spettro, una di 10 persone in Francia (10,0%) ha dichiarato nel 2014 che soffrono di diabete cronica. La Francia è stata seguita dal Portogallo (9,3%) e dalla Grecia (9,2%). Anche nel caso italiano la classe di età maggiormente colpita è quella over 65 con 2,322 milioni di casi, il 68% del totale e nella fascia di età over 65 sono diabetici il 17,7% della popolazione (20,5% negli over 75).
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