L’Hiv continua a rappresentare un grave problema di sanità pubblica a livello globale. Secondo i dati del report Unaids (Joint United Nations Programme on Hiv and Aids), riportati nella relazione consegnata al Parlamento dal ministero della Salute, nel 2015 ci sono state, in tutto il mondo, oltre 2 milioni di nuove diagnosi di infezione da Hiv e sono 36,7 milioni le persone che vivono con l’infezione.
Gli ultimi dati forniti dall’Ecdc (Centro europeo per il controllo delle malattie), riferiti al 2015, riportano 29.747 nuove diagnosi di infezione da Hiv nei 31 paesi dell’Unione europea e European economic area (Eu/Eea).
L’Italia, con un’incidenza del 5,7 per 100.000 abitanti, nel 2015, si posiziona al 13° posto rispetto ad altri paesi dell’Europa occidentale. Nel 2015, l’incidenza delle nuove diagnosi di infezione da Hiv è diminuita lievemente rispetto ai tre anni precedenti. «Sebbene l’infezione da Hiv sia prevenibile attraverso efficaci misure di sanità pubblica – sottolinea il rapporto – continua a rappresentare un grave problema a livello globale».
Così, secondo il ministero della Salute, «il detto “What gets measured gets done” (ciò che viene misurato viene fatto) può rappresentare un luogo comune, ma è ancora molto attuale per la risposta all’Hiv». Nel corso degli anni, tuttavia, una conoscenza dettagliata dell’epidemia da Hiv, attraverso la raccolta, l’analisi e la diffusione di dati, «ha permesso di pianificare il controllo dell’epidemia di Hiv/Aids, dando indirizzi e indicazioni per i programmi di prevenzione e per la gestione appropriata dei servizi sociosanitari».