La sauna è benefica anche per cuore e cervello e non solo perché rilassa e dà la pelle liscia. Parola di ricercatori finlandesi che per dimostrarlo non si sono basati soltanto sulla loro tradizione, ma hanno messo sotto esame per vent’anni oltre duemila uomini di mezza età monitorando le loro condizioni di salute.

Dopo aver verificato che fare le saune con una certa regolarità può abbassare il rischio di attacchi cardiaci, un gruppo di scienziati dell’Università della Finlandia Orientale ha pubblicato sulla rivista Age and Aging uno studio dove si sottolinea che quest’antica pratica sarebbe in grado di ridurre persino il rischio di sviluppare demenze.

I ricercatori hanno scoperto che chi frequentava la sauna dalle 4 alle 7 volte a settimana aveva un rischio di demenza più basso del 66% e, in particolare, una probabilità di ammalarsi di Alzheimer che era ridotta del 65% rispetto ai coetanei che facevano in media una sola sauna a settimana. Ma come è possibile che un “rito del benessere” possa avere ricadute così importanti anche sul cervello? «La sauna modifica molto la risposta del sistema nervoso autonomo che, quando il corpo viene sottoposto ad un repentino aumento della temperatura, deve compensare attivando i meccanismi di termoregolazione e facendo aumentare la sudorazione», spiega Alberto Priori, direttore della III Clinica Neurologica, Università di Milano. Che aggiunge: «Inoltre, c’è l’effetto della vasodilatazione periferica che migliora la circolazione e riduce la pressione del sangue, entrambi fattori importanti per ridurre il rischio di demenza ». Gioca un ruolo anche il rilascio delle endorfine, ovvero quella sorta di morfine che l’organismo produce da sé: la sauna ne aumenta la produzione e questo provoca una sensazione di benessere. Ma l’aspetto che più di tutti potrebbe spiegare la possibile azione protettiva della sauna a livello cerebrale riguarda la neuro-infiammazione del sistema nervoso centrale: «Le alte temperature potrebbero avere un effetto positivo sul meccanismo infiammatorio che è attualmente uno dei “sospettati” per lo sviluppo della demenza», spiega il neurologo.

I nuovi risultati sul cervello si aggiungono a quelli di alcuni studi precedenti con i quali i ricercatori finlandesi avevano già dimostrato – nello stesso gruppo di soggetti – come l’abitudine della sauna faccia bene anche al cuore. Rispetto a coloro che avevano dichiarato di fare una sauna a settimana, il rischio di morte cardiaca improvvisa si riduceva del 22% con 2-3 sedute a settimana e del 63% con 4-7 sedute. Allo stesso modo, il rischio di malattie cardiache si è ridotto rispettivamente del 27% con 2-3 sedute e del 50% con 4-7 sedute. «Se sia un effetto diretto sul cuore, se sia dovuto ad un abbassamento della pressione, al miglioramento della funzione dell’endotelio, cioè la “pelle” che riveste i vasi o se sia correlato ad una riduzione dello stress ossidativo, non lo sappiamo», dichiara Andrea Di Lenarda, presidente dell’Associazione nazionale dei medici cardiologi ospedalieri (Anmco). A causa del caldo la pressione si può abbassare di 10-20 mm-Hg, l’attività cardiaca aumenta leggermente (più o meno come camminando veloce) e si cala leggermente di peso. «Inoltre – aggiunge il cardiologo – alcuni studi su pochi pazienti con scompenso cardiaco sembrano dimostrare che i sintomi, tra cui la difficoltà di respiro, possono migliorare».

Cuore e cervello non sono gli unici organi a beneficiare di una sudata in sauna. «Con diversi studi si è ipotizzato che dopo appena dieci minuti nella sauna si crea un equilibrio positivo del sistema simpato-vagale, che controlla il funzionamento di tutti i nostri organi», spiega Arsenio Veicsteinas, ordinario di Fisiologia Umana presso l’Università di Milano. Con una sensazione di generale benessere. E, infatti, la sauna contribuisce ad accelerare il metabolismo e fa perdere i liquidi in eccesso: con la sudorazione, sia durante che dopo la sauna, si perde fino a mezzo litro d’acqua. Inoltre, rende la pelle più liscia perché i pori si dilatano lasciando uscire le impurità e può contribuire a migliorare le difese immunitarie: «È un’ipotesi – conferma Veicsteinas – che troviamo anche in un recente studio giapponese che dimostra come facendo ogni giorno 20 minuti di una forma particolare di sauna a 40° e con il 100% di umidità relativa c’è un effetto positivo sul sistema immunitario ». Ed esiste anche una “psicologia della sauna”. Si è visto che all’uscita si è più distesi, rilassati e di buon umore. «Due studi giapponesi – spiega Priori – hanno dimostrato che la sauna migliora i sintomi in chi è affetto da depressione lieve. Il meccanismo potrebbe essere
analogo a quello che determinerebbe gli effetti nella demenza forse coinvolgendo anche la cascata neuroinfiammatoria. Inoltre, c’è l’attivazione del sistema nervoso autonomo con la produzione di catecolamina, adrenalina e noradrenalina che sono implicate nella depressione»

http://www.repubblica.it/salute/forma-e-bellezza/2017/09/29/news/suda_che_ti_passa_la_lezione_finlandese-176867934/