L’ictus è una malattia complessa e pericolosa che può colpire all’improvviso e che riflette, alla base, un’alterazione della circolazione ematica cerebrale; il danno può essere determinato sia dall’ostruzione alla circolazione a causa di un grumo di sangue sia dalla fuoriuscita di sangue da un vaso nel cervello.
Essa rappresenta, in Europa, la prima causa di disabilità e la sua incidenza aumenta dopo i 65 anni, anche se dati alla mano, si registra un sensibile aumento di casi anche nei giovani a causa dell’abuso di droghe e alcol. Per quanto riguarda le donne è necessario rilevare come spesso siano meno attente degli uomini alla prevenzione della condizione poiché tendono a non controllare come dovrebbero peso e pressione arteriosa, sono più sedentarie e anche quando si rivolgono al medico, tendono a essere vaghe, a minimizzare e quindi anche il personale sanitario non riesce a individuare bene, la presenza di una potenziale situazione di rischio.
La diagnosi dunque deve essere FAST-veloce: l’acronimo inglese aiuta a ricordare che in caso di FACE ovvero di «bocca storta», ARM braccia deboli che non riescono ad alzarsi, SPEECH difficoltà ad esprimersi occorre immediatamente TIME, chiamare il 118. Solo così è possibile attivare la rete ictus e far ricoverare immediatamente il paziente in un’unità dedicata, le cosidette Stroke Unit.
Secondo le stime del Ministero della salute, sul territorio italiano dovrebbero essere presenti più di 300 Stroke Units, quindi circa una ogni 200 mila abitanti, ma in realtà sono operative solo 189 concentrate per lo più nel Centro-Nord Italia (secondo i dati disponibili sono effettivamente operative 42 in Lombardia, 5 in Sicilia e nessuna a Napoli). Le Stroke Units sono delle unità sub-intensive specializzate nel trattamento acuto dell’ictus; gli studi hanno dimostrato che il trattamento in una Stroke Unit determina un risultato migliore che quello in un’unità non specializzata.
Nel 2010 A.L.I.Ce Italia Onlus (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale) con la collaborazione del CENSIS ha condotto un indagine su un campione di 1000 pazienti colpiti da ictus, nell’ 88,8% dei casi le persone prima dell’evento erano completamento autosufficienti, il 10,5% del campione viveva già una condizione di autosufficienza solo parziale, solo lo 0,7%non era autosufficiente già prima dell’accidente cerebrovascolare.
http://www.lastampa.it/2017/10/28/scienza/benessere/ictus-nella-parola-fast-il-segreto-per-un-pronto-e-determinante-intervento-9ClYppBFd4gvp0yPJlprKJ/pagina.html