Nuovi farmaci e per una migliore qualità della vita del paziente

Il mieloma multiplo è la seconda malattia ematologica più frequente, dietro il linfoma di Hodgkin, e in Veneto ha un’incidenza di 5-6 persone per 100mila abitanti. Rappresenta circa il 10% delle patologie ematologiche e insorge tipicamente in età avanzata, con una media alla diagnosi di circa 60 anni. Questi pazienti, nel decorso della malattia, hanno bisogno di un apporto plurispecialistico, dall’ematologo, al radiologo, al nefrologo, attori che giocano un ruolo fondamentale all’interno del Pdta, il cui scopo è rendere più uniforme la determinazione dei fattori prognostici, l’integrazione operativa sul campo tra centri regionali, l’uniformità negli indirizzi terapeutici e la razionalizzazione delle risorse.

 

La Regione Veneto si è dotata di una rete ematologica – Rete Ematologica Veneta (Rev) – con individuazione di centri di riferimento secondo il criterio Hub & Spoke, ottimizzando le risorse e assicurando l’innovazione terapeutica per le malattie ematologiche, i cui risultati in termini di sopravvivenza e qualità della vita aumentano continuamente in maniera consistente grazie alle terapie innovative ad alto costo. Difatti, ad oggi la sopravvivenza media dei pazienti di mieloma multiplo, grazie alle nuove terapie e all’organizzazione in rete, è di circa 10 anni.

La nuova Rete Ematologica Veneta (Rev) e l’uso dei nuovi farmaci che hanno rivoluzionato l’approccio alle patologie ematologiche, sono stati i temi che sono stati affrontati nel corso del benchmarking organizzato da Motore Sanità a Padova il 26 marzo scorso.

 

Nuovi farmaci rivoluzionano la pratica clinica

Oggi nel settore dell’onco-ematologia assistiamo all’arrivo di numerosi farmaci che promettono di rivoluzionare la pratica clinica e offrono nuove opzioni di trattamento per patologie molto complesse. L’Hta incide direttamente sulle scelte che riguardano l’utilità clinica ed economica delle terapie innovative e delle tecnologie sanitarie, al fine di evitare che l’incremento della spesa sanitaria spinga al razionamento delle prestazioni. E’ quindi obbligatorio razionalizzare l’uso delle risorse disponibili trasferendole dalle prestazioni meno efficaci a quelle di cui sia stata provata l’utilità e la necessità, aiutando a prevenire l’erogazione di prestazioni inefficaci, inappropriate o superflue del sistema sanitario, contenendo la spesa e migliorando la qualità complessiva dell’assistenza medica. Per raggiungere questo obiettivo, gli strumenti che si utilizzano sono il dialogo precoce con le aziende, l’uso dei meccanismi di rimborso condizionato per i medicinali innovativi, la compilazione dei registri che monitorano l’utilizzo dei farmaci nella pratica giornaliera, e la conseguente rivalutazione basata sulle evidenze generate nel contesto real world.

La cura a misura di paziente

Oggi, le opportunità terapeutiche di cui si dispone sono molteplici, e si ha dunque, la possibilità di selezionare il trattamento più adatto per il singolo paziente. È quindi necessaria una continua ricerca di equilibrio tra efficacia, tollerabilità e, di conseguenza, qualità di vita della persona.

Il ruolo della Rete Ematologica Veneta (Rev) è proprio quello di sviluppare un sistema di competenze in grado di curare i malati e su questo, la Regione Veneto, ha saputo dare un’eccellente risposta organizzativa, arrivando alla standardizzazione e riducendo le distanze dei centri di cura individuando centri ematologici  articolati su tre livelli. Nei prossimi anni con l’arrivo di ulteriori nuovi farmaci si potranno ulteriormente migliorare gli outcomes, ma il problema sarà renderli disponibili velocemente  e contemporaneamente renderli sostenibili.

Il compito di Aifa è di identificare e valorizzare ciò che è la reale innovazione terapeutica e far sì che i pazienti possano accedere al farmaco appropriato per la patologia da cui sono affetti, con le tempistiche corrette, ottimizzando le risorse messe a disposizione dal Servizio Sanitario Nazionale.

Continuare con fondi dedicati ai farmaci onco-ematologici innovativi aiuterebbe l’utilizzazione dei medesimi calibrandone meglio il reale impatto economico.

Come si vede ancora una volta, i concetti di sostenibilità e appropriatezza trovano nel loro connubio, la chiave di qualsiasi sistema sanitario.

Il medico di medicina generale e le associazioni: un ruolo importante

Durante il circolo di benchmarking di Padova si è sottolineato più volte l’importanza del ruolo del medico di medicina generale, decisivo nella fase di avviamento alla terapia del paziente e di controllo e monitoraggio a domicilio. La Rete Ematologica Veneta (Rev) infatti, ha coinvolto nel coordinamento un rappresentante  dei medici di medicina generale per una maggiore integrazione e gestione domiciliare del paziente ematologico.

Anche le Associazioni, in prima linea a sostegno dei pazienti e delle loro famiglie attraverso consapevolezza e lavoro continuo, hanno consentito ai sistemi sanitari di focalizzarsi su problemi primari come il supporto alla ricerca, la gestione della cronicità il riconoscimento e la presa in carico degli aspetti puramente sociali come l’assistenza domiciliare, i trasporti e il reinserimento nel mondo del lavoro. Il loro ruolo è fondamentale anche per il supporto economico dato ai vari centri con la possibilità di rendere disponibili ed omogenei strumenti diagnostici e terapeutici in tutto l’ambito regionale veneto.