Un esperimento con 90 studenti delle Superiori negli Usa ha cambiato l’approccio all’igiene e, inaspettatamente, diminuito drasticamente le assenze per malattie. Cosa c’è di meglio nei giorni in cui si celebra il Global Handwashing Day, creato nel 2008 per un’igiene consapevole.

La ricerca presentata recentemente alle IDweek, forum aperto dei professionisti statunitensi della Salute, che si è svolto a San Diego a inizio mese è un semplice ma istruttivo esperimento: far vedere prima e dopo il lavaggio di mani con acqua e sapone o un gel disinfettante la presenza di microbi. Dopo soli 5 giorni i ragazzi hanno potuto verificare sul campo una diminuzione della crescita batterica rispetto alle mani sporche del 91% (in gran parte batteri ma anche muffe).

Come lavarsi le mani – Prima di tutto (e non è scontato) bisogna apprendere come lavarsi bene le mani. Ricordate il film di Woody Allen, Basta che funzioni, dove il protagonista, un ipocondriaco, quando si lavava le mani al lavandino cantava due volte in completo Happy birthday to you?. Ebbene quello, più o meno è il tempo necessario, anche nelle indicazioni internazionali. I CDC americani, i centri per il controllo delle infezioni, ne hanno fatto anche una domanda in un quiz aperto online (How Much Do You Know About Global Pandemics And Killer Viruses?) con diverse canzoni e tempi per “uccidere i batteri lavandosi le mani”. E quando lavarsele? Prima di mangiare, dopo essere andati al bagno, dopo essersi soffiato il naso o toccato animali, dopo aver preso i mezzi pubblici.

Utilizzando un semplice Petri dish (piastra di Petri), il disco di coltura batterica, si sono lasciate le impronte delle mani sporche nella apposita sostanza gelatinosa che è il terreno di coltura che poi si sigilla nel vetro. Vedere le differenze tra mani sporche e quelle lavate con sapone o gel e la quantità di batteri è più istruttivo di qualsiasi discorso. Attraverso l’uso del microscopio ogni studente ha potuto verificare la crescita dei batteri e le differenze nei successivi 5 giorni. Differenze tra mani sporche  e quelle lavate che sono oscillate tra l’89 e il 100%. Nelle 5 classi  si è anche analizzato se sia meglio acqua e sapone o il gel disinfettante (che è risultato più efficace in tre classi ed equivalente nelle altre due).

Gli insegnanti hanno potuto verificare a 30 giorni dall’inizio dell’esperimento, realizzato insieme agli esperti di malattie infettive di Virginia Beach, stato della Virginia, un miglioramento nella pulizia delle mani dei ragazzi tra il 68 e il 100% e un 71% di diminuzioni di assenze per malattia tra i trenta giorni prima e i trenta dopo l’esperimento: 127 assenze contro 37. In Italia le regole del lavaggio delle mani e di una corretta igiene sono state condensate, in occasione della Giornata mondiale, nel decalogo “24 ore con le tue mani”, realizzato, con il supporto di Sofidel (gruppo cartario con il marchio Regina),  tramite la consulenza scientifica di Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario dell’IRCCS Galeazzi di Milano. La soluzione principale è lavarsi le mani con acqua calda e sapone, per 40/60 secondi, strofinando bene e dappertutto, asciugando poi con un asciugamano di casa o di carta monouso.

http://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2017/10/16/news/lavarsi_le_mani_un_gesto_che_salverebbe_ogni_anno_miglia_di_vite-178428375/