
Intervista con Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia: «L’appoggio delle farmacie sul territorio dà la possibilità al malato di non allontanarsi da casa o dal posto di lavoro per effettuare i controlli legati alla sua patologia».
Telemedicina, test autodiagnostici, CUP e promozione di campagne di screening sono alcuni dei servizi che le farmacie lombarde metteranno a disposizione dei pazienti cronici nel nuovo modello della cronicità proposto da Regione Lombardia, giunto alla sua seconda fase: la presa in carico del paziente. Annarosa Racca presidente di Federfarma Lombardia spiega quale sarà il ruolo principale delle farmacie partecipano al virtuoso progetto, quali “presidi assistenziali” del malato cronico.
Di che cosa si occuperanno le farmacie, Presidente Racca?
Le farmacie, in questo periodo, hanno presentato molte proposte alla luce delle delibere di Regione Lombardia che danno alle farmacie il ruolo di micro-erogatori e il compito di monitorare l’aderenza alla terapia del paziente cronico. Aumentare il livello dell’aderenza alla terapia, significa aumentare le possibilità di guarigione e di diminuire ricoveri impropri. Mentre la riforma prendeva corpo, abbiamo contattato i medici di medicina generale e i gestori accreditati da Regione Lombardia proprio per presentare le numerose attività che la farmacia può offrire in termini di servizi aggiuntivi al cittadino e di presenza sul territorio. Abbiamo, infatti, firmato dei protocolli di collaborazione sia con le Ats sia con alcuni gestori, con l’obiettivo di fornire servizi. Le farmacie possono offrire telemedicina, test autodiagnostici, promuovere campagne di screening ed è stato già previsto un tavolo di lavoro comune per la valutazione delle nuove opportunità e potenzialità della prescrizione elettronica.
La delibera di giunta regionale numero 7600/2017, nel capitolo dedicato al “Percorso della presa in carico”, dedica un intero paragrafo alle attività della farmacia e su questo percorso ci stiamo muovendo.
Che ruolo strategico svolgerà la farmacia?
La grande forza della farmacia è la sua presenza capillare sul territorio. La rete delle farmacie non ha eguali nel sistema sanitario per capillarità e disponibilità, poiché le farmacie sono aperte con orari molto estesi. Usufruire dell’appoggio delle farmacie fornisce ad un gestore una capillarità e ampiezza che è un grande vantaggio per il cittadino. Avere un servizio disponibile attraverso le farmacie vuol dire dare la possibilità al malato cronico di non allontanarsi troppo da casa o dal posto di lavoro per effettuare i controlli legati alla sua patologia, vuol dire aumentare la compliance del paziente, una componente fondamentale per incentivarlo a curarsi appropriatamente.
Quante sono le farmacie coinvolte?
Tutte le 2800 farmacie territoriali partecipano al progetto, private, pubbliche e anche quelle di nuova apertura; perché in Lombardia Federfarma e Assofarm da sempre portano avanti questi progetti di comune accordo e insieme alle strutture amministrative regionali.