Per la città un nuovo polo specializzato che ha sede alla Casa della Salute Valdese
Per le coppie desiderose di un figlio e che non riescono ad averlo, mai più viaggi fuori dai confini piemontesi, perché è nato il nuovo centro di tecniche di riproduzione assistita (Fivet) dell’Asl di Torino e sarà il centro di eccellenza per la città.
Il centro Fivet dall’ospedale Maria Vittoria, nato nel 2001, è stato trasferito alla Casa della Salute Valdese, in via Silvio Pellico 19, per garantirgli una sede più ampia ed è stato potenziato per offrire alla città un nuovo polo specializzato.
Il nuovo centro sarà attivo alla fine di marzo: gli spazi si sviluppano al primo piano su una superficie di 500 metri quadri e sono stati ristrutturati secondo i criteri di un centro trapianti; si aggiungono nuove tecnologie, potenziamento organizzativo per raddoppiare le attività e poi la presenza di un’équipe stabile e definita.
Verranno eseguiti esami endoscopici dell’utero, le tecniche di preservazione e la conservazione della fertilità, il servizio di onco-fertilità, unico centro di riferimento con il centro del Sant’Anna per la crioconservazione del materiale genetico per il paziente neoplastico maschile e femminile, e la possibilità, prossimamente, di erogare tecniche di diagnosi genetica preimpianto. Il centro avrà due medici, due biologi e due ostetriche prima in servizio al Maria Vittoria ed è dotato anche di blocco operatorio, laboratori, un’area di day surgery con sei letti, ambulatori. Gli spazi della Casa della Salute Valdese destinati al centro Fivet sono stati progettati e realizzati secondo le linee guida Centro nazionale trapianti), per garantire i migliori requisiti di qualità e di sicurezza.
In Italia il 3% dei nati è frutto di tecniche di riproduzione assistita e in Piemonte il 2% dei nati. La problematica principale di infertilità femminile nella nostra Regione è l’aumento dell’età della prima gravidanza, soprattutto correlata al condizionamento indotto dal percorso studio-lavoro-famiglia, che non agevola la maternità.
Le pazienti che ricorrono alle tecniche di Riproduzione Assistita in Piemonte hanno un’età media di 36 anni, e anche la percentuale di successo delle procedure è sempre dipendente dall’età: superiore del 50% per le donne sotto i 30 anni, nettamente in diminuzione, sino a un tasso inferiore del 10% per le over40, con una media statistica di successo del 33%. Seguono cause ambientali e alimentari, come la insulino-resistenza, strettamente legata al metabolismo degli zuccheri. Per l’infertilità maschile la causa principale risiede nel varicocele pelvico, non più intercettato dallo screening della visita medica militare, abolita.
«Il nostro centro di riproduzione assistita ha fatto passi da gigante nel tempo – commenta il suo direttore Claudio Castello –, nato al Maria Vittoria nel 2001 per le tecniche di primo livello, e potenziato nel 2003 per le tecniche di secondo livello, si è affermato via via come centro di riferimento pubblico per la Regione Piemonte per la riproduzione omologa e dal 2014 anche per l’attuazione dei lea in tema di riproduzione eterologa. Dai 60 casi processati nell’anno 2003 con tecniche di secondo livello (Fivet-Icsi), il centro è progredito costantemente nella propria attività, giungendo a processare, nell’anno 2017, 300 cicli di secondo livello, oltre a 110 cicli di primo livello, con un passaggio di circa 6000 prestazioni ambulatoriali riferibili al servizio. Per il futuro si stima che le esigenze in questo senso possano raggiungere il 20% delle coppie in età fertile».
«Da 300 procedure registrate ogni anno al Maria Vittoria, qui contiamo di raddoppiarle contribuendo a ridurre le liste di attesa che oggi sono di sei mesi – ha spiegato Valerio Fabio Alberti, direttore generale Asl Città di Torino -. Al terzo piano verrà attivato il centro della terapia antalgica».
«Sono davvero soddisfatto – commenta l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta –. Questa è la strada che la Regione Piemonte aveva tracciato per restituire al Valdese il ruolo e la funzionalità che questa struttura merita di continuare ad esercitare in città. Ampliare l’offerta di servizi sanitari in questo settore è poi una scelta che apre importanti prospettive. Il nostro obbiettivo è coinvolgere anche i medici di medicina generale».
«Il Servizio di riproduzione assistita resta incardinato nella struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Maria Vittoria, ostetricia di II livello che, insieme alla struttura complessa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Martini, rappresentano i punti nascita di riferimento dell’Asl Città di Torino all’interno del dipartimento materno infantile aziendale» conclude la dottoressa Maria Rosa Giolito, direttore dipartimento materno infantile Asl Città di Torino.