L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dichiara guerra al colera dopo che il numero delle persone colpite nello Yemen si è pericolosamente avvicinato a 700.000 casi. Proprio a causa di questa epidemia senza precedenti che non accenna a rallentare, l’OMS il prossimo mese lancerà un piano globale per fermare la trasmissione della malattia entro il 2030.

L’Oms si sta anche impegnando a contenere l’epidemia in Nigeria mentre tiene a bada numerosi focolai in Africa e uno ad Haiti dove nel solo 2010 sono morte quasi 10.000 persone. “Una volta che il colera ha superato certi limiti e si è diffuso è molto difficile da contenere, e la conseguenza è un numero enorme di casi e di decessi”, afferma Dominique Legros, del Dipartimento che all’OMS si occupa di pandemie ed epidemie. Le epidemie spesso insorgono nelle zone di guerra. L’OMS ha inviato un esperto in Bangladesh per valutare il rischio al quale sono esposti i musulmani di Rohingya che fuggono dalle violenze in Myanmar. “Il rischio probabilmente è molto elevato”, ha dichiarato Legros.

Nello Yemen l’epidemia più grave registrata ha causato 686.783 casi sospetti e 2.090 morti da fine aprile di quest’anno ad oggi. Il numero dei decessi ha subito un rallentamento ma la diffusione della malattia no: solo nella scorsa settimana sono stati registrati 40.000 casi sospetti. Legros ha affermato che è impossibile prevedere come si evolverà ogni focolaio ma nello Yemen la cosa potrebbe proseguire per molto tempo. Il basso tasso di mortalità suggerisce che l’epidemia non sia grave sebbene ci possano essere centinai di morti non identificate. Il numero dei casi sospetti in Yemen non può essere tenuto del tutto sotto controllo e molti casi possono presentarsi con sintomi caratteristici anche dell’infezione provocata da altri microrganismi diverso da quello del colera. L’OMS ha calcolato che ogni anno ci sono almeno 2,9 milioni di casi e 95.000 decessi nel mondo, molti di più di quelli riportati ufficialmente.

La strategia globale, che sarà lanciata il 4 ottobre prossimo, prevede l’utilizzo di una riserva di vaccini che l’OMS ha creato nel 2013. “L’obiettivo della nuova strategia è di fermare la trasmissione entro il 2030 – ha dichiarato Legros – nel complesso, ci aspettiamo una riduzione della mortalità del 90% entro quell’anno”. Il piano dell’OMS mira ad utilizzare il vaccino per contenere il più rapidamente possibile i focolai. Restano da affrontare, tuttavia, problemi ancora più importanti. In Africa, sia per la forte espansione dell’urbanizzazione che per i cambiamenti climatici, sia per i conflitti che per i campi profughi e lo scarso investimento nella sanità – circa un terzo di quello che dovrebbe essere – non ci si possono aspettare miglioramenti, a meno che non si pongano in essere azioni ben precise da parte delle autorità.

Fonte: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=53850&fr=n