
Secondo l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera “il nuovo modello di presa in carico del paziente cronico” consentirà di migliorare in maniera significativa e notevole la qualità della vita del paziente cronico”. Se n’è parlato nel corso dell’incontro che si è tenuto a Milano, lo scorso 29 novembre, dal titolo “Modello lombardo. La presa in carico del paziente”.
“Il nuovo modello che partirà a nel 2018 significherà meno stress, meno code, meno preoccupazioni, più accompagnamento – ha detto l’assessore Gallera -, significherà alleviare il carico dei pronti soccorsi, rendere meno lunghe, o ancora meglio, azzerare le liste d’attesa”. Giovanni Daverio, direttore generale del Welfare della Regione Lombardia ha spiegato: “Il tema della cronicità fa parte del contesto attuale e determinerà i destini dei prossimi anni. La Regione Lombardia ha sempre garantito ai malati cronici una rete molto solida, ora necessita di un adeguamento di processo, di approccio e di organizzazione. La popolazione è sempre più anziana, il 30% della popolazione che soffre di una malattia cronica assorbe il 70% delle risorse”.
Sul tema della libertà di scelta, della sussidiarità e della funzione di programmazione, acquisto e controllo e delle erogazioni delle prestazioni si è pronunciato Angelo Capelli, vicepresidente della III Commissione Sanità e Politiche sociali ed estensore e relatore della Riforma socio-sanitaria lombarda. “Libertà di scelta significa assicurare al paziente il diritto di scegliere tra i diversi operatori, garantendo il pluralismo oltre che una corretta e vigilata concorrenza. Sussidiarietà significa che ognuno può e deve fare il suo, in una logica pienamente integrata e orientata a far emergere le migliori prassi e realtà, seguite dall’attenta attività di controllo svolta dal Sistema sociosanitario lombardo. L’Ats programma, acquista e controlla in collaborazione e sotto la guida della Regione, mentre gli erogatori pubblici (Asst in primis) e privati accreditati devono essere sempre di più messi in grado di sviluppare una rete con l’aiuto di ogni componente professionale del territorio e cercarne anche altre, consentendo agli ospedali di specializzarsi nell’intervento sulle acuzie, e al territorio di farsi carico del pazienti”.
Davide Lauri, presidente della Cooperativa Medici Milano Centro (Cmmc) ha spiegato: “Verranno esaminati tutti i passaggi necessari alla presa in carico del paziente: piattaforma informatica, centro servizi, case management, gli accordi con gli erogatori, i possibili canali di comunicazione e le possibili collaborazioni con gli specialisti degli enti erogatori nell’interesse del paziente e i vantaggi per quest’ultimo”.
Il nuovo progetto della Regione Lombardia ha avuto la piena adesione della parte privata. “Ne sono testimonianza le 182 strutture private, su un totale di 254, ritenute idonee al ruolo di gestore, e 730 strutture private, su un totale di 1.072, ritenute idonee al ruolo di erogatore – ha sottolineato Dario Beretta, Presidente Aiop Lombardia. “Dopo questa prima fase di “selezione” dei gestori e degli erogatori, ora c’è il momento più impegnativo: l’organizzazione della struttura operativa e gestionale della presa in carico”.
“Il grande tema che ci poniamo è quello di affrontare il tema della presa in carico del paziente cronico in maniera strategica con una visione prospettica di sostenibilità. L’obiettivo politico è quello di combinare sostenibilità e di miglioramento della qualità delle cure” ha sottolineato Fabio Rolfi, Presidente della III Commissione Permanente Sanità e Politiche Sociali Regione Lombardia.
Secondo Alessandro Colucci, Presidente della I Commissione permanente, Programmazione e bilancio Regione Lombardia “c’è la necessità di cambiare la risposta sanitaria con la risposta sociale, individuando al meglio i bisogni di salute e migliorando i servizi per il cittadino. La prima chiave di successo è il dialogo tra le varie istituzioni. Altro aspetto importante è garantire la libertà di scelta del gestore da parte del cittadino. L’obiettivo del risparmio delle risorse parte dal reinvestimento delle risorse stesse”.
Carlo Borghetti, Componente della III Commissione Permanente Sanità e Politiche Sociali della Regione Lombardia ha espresso qualche perplessità sulla fase attuativa della riforma. “Il momento delle elezioni, che è alle porte, sarà un ulteriore rallentamento della riforma e non possiamo permettercelo con un tema così importante come quello della presa in cura dei pazienti cronici. Suggerisco di mettere in campo gli stakeholder come farmacie, strutture pubbliche e private e medici di medicina generale, affinché il sistema sia integrato e che il cittadino possa accedere liberamente con una garanzia di appropriatezza delle cure”.