Gli studenti italiani (circa 9 milioni gli iscritti) impareranno che cosa fare per soccorrere una persona: dal chiamare il numero di emergenza urgenza 112 all’uso dei defibrillatori semiautomatici e alle manovre anti-soffocamento.

Le Linee di indirizzo per l’insegnamento obbligatorio delle tecniche di primo soccorso, introdotto due anni fa dall’articolo 1 comma 10 del disegno di legge 107 del 2015 sulla “buona scuola” saranno presentate il 7 novembre prossimo. Il documento elaborato dal comitato di esperti nominato dal ministero della Salute e dal Miur estende la formazione, inizialmente prevista soltanto per gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, anche ai bambini delle scuole dell’infanzia e della scuola primaria attraverso un programma e una didattica dedicati. Il documento auspica che siano formati anche gli insegnanti e il personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola.

L’insegnamento delle tecniche di primo soccorso nelle scuole è obbligatorio, al momento, solo in Danimarca, Estonia, Francia e Norvegia. L’iniziativa era attesa, si spera sia davvero realizzabile e in tempi ragionevoli. Nel 2016 finalmente il Governo ha emanato il decreto attuativo per l’introduzione del servizio NUE 112 in tutto il territorio nazionale.

Il percorso formativo ha la durata complessiva di 6 ore e si articola in un intervento di 2 ore nel primo biennio e di 4 ore nel secondo triennio.  Al termine delle attività di formazione «l’alunno ha migliorato il livello delle proprie competenze in ordine all’individuazione delle situazioni che necessitano dell’immediato intervento del 112/118 e alla capacità di allertare correttamente i servizi di soccorso.

Alle superiori, in realtà, le nozioni di primo soccorso rientrano già nelle attività curriculari previste per l’insegnamento di scienze motorie e sportive. Infatti le «informazioni relative all’intervento di primo soccorso» sono annoverate tra gli obiettivi specifici di apprendimento. Inoltre tra le competenze che gli studenti tra i 14 e i 19 anni dovrebbero acquisire al termine del percorso di studi è menzionato «l’ apprendimento dei principi fondamentali di prevenzione delle situazioni a rischio o di pronta reazione all’imprevisto, sia a casa che a scuola o all’aria aperta».

La parte didattica pratica dovrà prevedere, da parte del formatore, l’illustrazione delle manovre di primo soccorso, specifiche per i diversi livelli di apprendimento, e quindi la ripetizione delle stesse, prima commentata e quindi non commentata, da parte degli studenti.

http://www.corriere.it/salute/pediatria/cards/primo-soccorso-si-imparera/chi-si-occupera-formazione.shtml