Italia nelle prime posizioni per la salute nell’Ocse: ha il primato (100%) per l’accesso alle cure della sua popolazione, è quasi al top per la brevità delle attese per un intervento chirurgico di cataratta e per le basse percentuali di ricoveri per asma e malattia cronica ostruttiva polmonare, ha una percentuale tra le più basse di traumi ostetrici e l’aspettativa di vita è tra le più alte sia per i maschi (quasi ai valori top) che per le femmine.

Tutto questo con una spesa inferiore di circa 600 dollari procapite rispetto alla media. Un dato sul quale l’Ocse non esprime giudizi ma che ovviamente può essere letto in due modi: o come elemento virtuoso (stiamo bene spendendo poco) o come negativo (in ogni caso abbiamo una spesa inferiore ai nostri partner e quindi avendo più risorse staremmo ancora meglio).

E l’Ocse nel suo rapporto sulla salute 2017 ridimensiona anche un dato che nei mesi scorsi aveva sollevato molte polemiche, quello sul mancato accesso alle cure degli italiani per motivi economici: secondo il report in realtà rinuncierebbe alle cure per i costi elevati  solo il 4,8% della popolazione (tra i valori più bassi dell’Ocse che si traducono in 2,8 milioni di cittadini).

I risultati dell’analisi sono contenuti nel rapporto “Salute in un colpo d’occhi” che annualmente l’Ocse pubblica analizzando e confrontando i risultati di tutti gli stati membri.

Questi i dati della scheda sull’Italia:
· Stato della salute: l’aspettativa di vita alla nascita era di 82,6 anni nel 2015, la quarta più alta dell’Ocse. L’aspettativa di vita maggiore solleva nuove sfide perché porta a una popolazione che invecchia. Ad esempio, l’Italia ha la seconda più alta prevalenza di demenza tra i paesi Ocse, al 2,3% nel 2017 e dovrebbe raggiungere il 3,4% entro il 2037.

· Fattori di rischio: mentre l’Italia ha uno dei tassi di obesità adulti più bassi al 10,3%, i tassi per gli adolescenti sono elevati. Altri fattori di rischio, come il fumo e il consumo di alcol in adulti, rimangono vicini alla media Ocse, anche se sono presenti nelle tendenze degli stili di vita sani nei giovani.

· Accesso: il sistema sanitario in Italia offre copertura universale con bassi tassi di ripartizione dei costi. Cure saltate a causa del costo sono al 4,8%; i tempi di attesa per la chirurgia della cataratta sono più brevi rispetto alla maggior parte degli altri paesi Ocse con dati comparabili.

· Qualità: l’assistenza primaria è generalmente di alta qualità, indicata da bassi ospedalità per l’asma e le malattie polmonari. L’Italia si comporta bene anche in termini di sopravvivenza e mortalità del cancro dopo infarto miocardico acuto. Ma Il numero di antibiotici prescritti è ancora molto elevato a 27,5 dosi giornaliere per 1.000, la quarta più alta nell’OCSE.

· Risorse: la spesa sanitaria è pari a 3.391 dollari americani a persona (calcolati a parità di potere d’acquisto), inferiore di più di 600 dollari rispeto alla media Ocse di 4mila dollari. Le riduzioni del numero di letti ospedalieri in Italia sono coerenti con una tendenza generale in tutto l’Ocse. Tuttavia è alto il numero di medici e basso quello degli infermieri con uno dei più bassi rapporti medici-infermieri dell’Ocse a 1,4 infermieri per medico.

Il rapporto Ocse  afferma che tutti i paesi  hanno aumentato l’aspettativa di vita alla nascita di oltre 10 anni dal 1970 per raggiungere una media di 80,6 anni. L’aspettativa di vita alla nascita è la più alta in Giappone (83,9 anni), Spagna e Svizzera (83 anni ciascuno) e più bassa in Lettonia (74,6) e Messico (75).

La spesa sanitaria pro capite è cresciuta di circa l’1,4% ogni anno dal 2009, contro il 3,6% nei sei anni fino al 2009. La spesa media pro capite ha raggiunto circa 4.000 dollari all’anno. La spesa è più elevata è negli Stati Uniti: 9.892 dollari a persona e il 17,2% del Pil.

http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=55720