Controlli gratuiti in tutta Italia dall’11 al 17 marzo

 

Parliamo di glaucoma insieme al Dottor Pasquale Covelli, medico del Dipartimento dell’Area Chirurgica dell’Unità Operativa Complessa di Oculistica dell’Ospedale Valduce di Como, in occasione della “Settimana mondiale del glaucoma” che si celebra dall’11 al 17 marzo 2018.

 

Che cos’è il glaucoma?

 

Il glaucoma è una malattia multifattoriale che colpisce l’occhio, per l’esattezza il nervo ottico, organo deputato alla trasmissione delle immagini visive. Il glaucoma è correlato generalmente a una pressione dell’occhio troppo elevata (pressione intraoculare che è determinata dalla quantità di un liquido prodotto all’interno dell’occhio chiamato ‘umor acqueo’; più liquido c’è nel bulbo oculare più è alto il valore della pressione stessa). Il glaucoma viene definito ‘ladro subdolo della vista’ e se non viene diagnosticato in tempo lentamente e in modo silenzioso e senza nessun preavviso può portare alla distruzione del nervo ottico e quindi, in casi gravi, a cecità. Infatti l’aumento della pressione danneggia irreparabilmente i neuroni che trasportano il segnale elettrico ed è come se si logorassero. Il glaucoma, dopo la cataratta, è la seconda causa di cecità nel mondo. I ciechi nel mondo sono circa 6 milioni.

 

Quali sono i sintomi di questa malattia?

 

Bisogna fare una distinzione poiché ci sono due tipi di glaucoma: quello ad ‘angolo aperto’ e il glaucoma ad ‘angolo stretto’. Entrambi portano a un danno al nervo ottico ma i sintomi, come il dolore oculare o sensazione di pesantezza dei bulbi oculari, visione di aloni intorno a fonti di luce o vista annebbiata sono evidenti nel glaucoma ad ‘angolo stretto’. Invece nel glaucoma ad ‘angolo aperto’, che è più diffuso nella popolazione, non c’è alcun sintomo se non una riduzione del campo visivo e quindi una diminuzione della vista in generale quando la malattia è in stadio terminale.

 

Qual è l’incidenza e l’età di comparsa del glaucoma?

 

In Italia i pazienti affetti da glaucoma sono circa un milione e metà di questi non ne sarebbero a conoscenza perché non effettuano visite oculistiche periodiche. Può colpire tutti, uomini e donne, senza distinzione. L’età media di comparsa della malattia avviene normalmente dopo i 40 anni di età, dopo i 70 anni l’incidenza può aumentare di cinque volte di più poiché la malattia è proporzionalmente legata all’avanzare dell’età. Nei bambini la malattia viene diagnosticata alla nascita e si tratta di glaucoma congenito.

 

Come si cura?

 

Il primo approccio alla malattia è la terapia farmacologica che consiste nell’uso di colliri specifici, da instillare diverse volte al giorno: possono essere a base di beta-bloccanti o a base di molecole di ultima generazione, come le prostaglandìne che servono per fare abbassare la pressione dell’occhio. In un secondo momento si può intervenire con laser specifici, sempre per abbassare la pressione oculare, oppure, nei casi più gravi, si possono inserire delle valvole (shunt) con la chirurgia microinvasiva, o  sottoporre il paziente a intervento chirurgico vero e proprio di glaucoma con l’inserimento di valvole oppure procedere alla trabeculectomia che ha lo scopo di arrestare il progredire dei danni oculari provocati dal glaucoma correlati a una pressione oculare elevata.

 

Prima di qualsiasi cura esiste la prevenzione, non è così Dottor Covelli?

 

Assolutamente sì e la prevenzione consiste in visite oculistiche periodiche complete da effettuarsi presso uno specialista, l’oculista. Questo è l’unico modo per effettuare una diagnosi precoce di glaucoma. Nel corso della visita i parametri che devono essere controllati sono essenzialmente la pressione dell’occhio (pressione intraoculare) attraverso il tonometro, che valuta la pressione all’interno del bulbo oculare in modo da individuare tempestivamente un eventuale aumento; l’aspetto del nervo ottico, attraverso l’oftalmoscopio; il campo visivo e poi la valutazione del disco ottico, che viene effettuata anche con nuovi metodi. Queste visite sono consigliate soprattutto a coloro che hanno familiarità per glaucoma, a chi è affetto da patologie che possono fare aumentare il rischio di sviluppare la malattia, come l’ipertensione, la miopia, il diabete; a chi soffre di emicrania e a chi utilizza farmaci cortisonici.

 

Perché è importante celebrare la “settimana” mondiale del glaucoma?

 

L’evento riflette l’importanza della prevenzione in ambito oculistico ed è l’occasione grazie alla quale le persone possono sottoporsi a controlli gratuiti per la valutazione della capacità visiva e soprattutto per la prevenzione del glaucoma. E’ una settimana di “porte aperte” per check up gratuiti, veloci screening per valutare lo stato generale della vista e per misurare la pressione oculare, un esame fondamentale per la diagnosi del glaucoma.

 

Informazioni http://www.iapb.it/settimanaglaucoma/