
Tecnologie verdi di ultima generazione, uno strumento innovativo per fruire dei big data, una nuova tecnica per arrivare in fretta e senza errori alla prognosi del cancro. Lo scopo di questi giovani imprenditori è migliorare la vita delle persone e allora non si può che partire da un trio di idee che cercano di risolvere problemi più che mai attuali: l’inquinamento, la gestione di una grande mole di informazioni, la diagnosi precoce di una malattia.
È un trionfo del Nord Europa mentre l’Italia, come buona parte del Sud Europa, Francia a parte, non è presente nemmeno con un candidato. I riconoscimenti 2017 sono stati consegnati a Budapest. Ad assegnarli è Eit, l’European Institute of Innovation&Technology che in sette anni di vita ha messo in contatto 1.000 partner, tra aziende, università e centri di ricerca di 83 luoghi e fatto nascere 305 startup innovative, che hanno portato sul mercato 430 nuovi prodotti o servizi. Tra i premiati, a raccogliere più applausi è stato il vincitore della categoria Innovators, Martin Steinberg, dalla Svezia, che sta già impiegando sul campo un nuovo esame del sangue che permette di individuare il cancro alla prostata.
È, invece, ancora prototipo l’idea di Hans Constandt, data scientist belga, vincitore del Venture Award, che, quando ha scoperto che suo figlio era malato non è riuscito a trovare informazioni affidabili nella ragnatela inestricabile del Web. Così ci ha pensato lui stesso a inventare una piattaforma, Disqover, che mette ordine nella miriade di dati medici disponibili e, in pochi minuti e qualche click, aiuta le famiglie dei malati a orientarsi online individuando il migliore pediatra, la terapia ideale e la scuola più indicata per il proprio figlio. Applausi.
L’unica donna premiata, anche se, tra i candidati la presenza femminile ha toccato la quota record del 44 per cento, è la svizzera Florence Gschwend, alla guida di Chrysalix, a cui va il Change Awards per un’idea legata all’economia circolare. Con la sua squadra ha scoperto come riciclare le diverse componenti del legno recuperato dall’edilizia o dalle costruzioni per produrre, a costo quasi zero, biocarburanti e bioplastiche.
Resta l’amaro in bocca per l’Italia, assente dalle nomination – c’era solamente il torinese Damiano Bolzoni, ma la sua azienda di cybersecurity ha sede in Olanda – così come Portogallo, Spagna, Grecia e tutti i paesi dell’area balcanica.
http://www.lastampa.it/2017/10/19/tecnologia/idee/tecnologie-green-big-data-e-tumori-chi-sono-i-vincitori-degli-oscar-europei-dellinnovazione-wiSpTMfFEylQwkVr5xVv6N/pagina.html