Il tumore all’ovaio colpisce ogni anno in Italia oltre 5 mila donne. Si tratta di una malattia difficile da combattere, anche perché in quasi l’80 per cento dei casi viene scoperta in fase già avanzata.

All’inizio infatti non dà sintomi chiari e ciò rende più difficile la diagnosi precoce, che però, quando viene fatta, aumenta molto le aspettative di vita. Per questo bisogna sapere quali sono i fattori che espongono di più al rischio di sviluppare questo tumore.

La probabilità di incorrervi aumenta dopo i 50 anni (1 caso su 170 donne sane) e dopo la menopausa, mentre è molto basso nelle giovani(1 caso su 499 donne sane).Fra i fattori di rischio vanno ricordati quelli comuni a quasi tutti i tumori, come scarsa attività fisica, obesità e sovrappeso, fumo, consumo eccessivo di alcolici, alimentazione ricca di grassi e zuccheri.

Un quarto di tutti i casi di cancro ovarico è il risultato di un’alterazione genetica ereditaria: le mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 aumentano il rischio di malattia di quasi 50 volte. In questi casi la patologia si manifesta a un’età più giovane. Quando esistono in famiglia, tra madre, nonne, zie o sorelle, almeno 3 casi di tumore a seno e/o ovaio o anche soltanto 2 casi, ma che hanno colpito in giovane età (prima dei 50 anni) viene suggerita una consulenza genetica. Il test per scoprire la mutazione dei geni BRCA (un semplice prelievo di sangue) è raccomandato a tutte le pazienti con carcinoma ovarico.

La web-app messa a punto da Corriere della Sera e Aiom per conoscere meglio questa patologia è uno strumento interattivo realizzato in due versioni (una per desktop e tablet e una per smartphone) e in otto lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, romeno, russo, cinese e arabo).

Si tratta di una web-app gratuita (la quinta sui tumori) del Corriere della Seradopo quelle dedicate tumori del seno, del polmone dello stomaco. e almelanoma e pancreas La web-app si può consultare direttamente online oppure può essere scaricata sulla “scrivania” del proprio tablet o smartphone. L’applicazione è stata infatti realizzata in due versioni differenti per garantire la miglior fruibilità possibile, a seconda del dispositivo da cui ci si collega.

http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/17_novembre_18/tumore-ovaio-web-app-1b1b31a6-cc5f-11e7-b192-e3062d909ba1.shtml