Roma. 18 Ottobre 2019 – In 9 punti i temi centrali per lo sviluppo ed il futuro delle Regioni “Accordo centrale ed importante fra Governo e Regioni in vista della prossima legge di bilancio e per la programmazione regionale. Un’intesa che coglie aspetti importanti di merito e che innova il metodo della concertazione istituzionale. Di questo do atto al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, al Ministro della Salute, Roberto Speranza, al Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e ai componenti dell’esecutivo interessati”, lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, che ha voluto sottolineare anche l’opera di mediazione portata avanti insieme al Sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze, Antonio Misiani.

“L’accordo – ha concluso Bonaccini – riguarda 9 temi centrali per lo sviluppo dei territori e per il futuro delle istituzioni regionali”. I temi inclusi nell’accordo sono i seguenti:

1 Salvaguardia dei trasferimenti in favore delle Regioni a partire dalle Politiche sociali e dal TPL, come da tabella allegata.

2 Tutela dell’incremento delle risorse già previsto dalla legge 30 dicembre 2018, n.145 del fabbisogno sanitario nazionale per gli anni 2020 (con un incremento di 2 miliardi) e 2021 e conseguente differimento del termine di cui all’articolo 1, comma 515, della legge n. 145 del 2018 dal 31 marzo 2019 al 31 dicembre 2019 per la stipula del Patto della salute.

3 Incremento di 2 miliardi del livello delle risorse destinate agli interventi di edilizia sanitaria e di ammodernamento tecnologico di cui all’articolo 20 della legge n. 67 del 1988

4 Anticipo al 2020 degli effetti delle sentenze della Corte costituzionale n. 247/2017 e n. 101/2018 in materia di pieno utilizzo dell’avanzo di amministrazione e del fondo pluriennale vincolato di entrata e di spesa questo consentirà di sbloccare una serie significativa di investimenti sul territorio (oltre 800 milioni).

5 Attuazione dei meccanismi di finanziamento delle funzioni regionali, come disciplinati dal decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68, rinviati all’anno 2021.

6 Entrata in vigore dall’anno 2021 della disciplina dei meccanismi di riparto del fondo per il finanziamento del trasporto pubblico locale.

7 Adeguamento delle priorità di investimento secondo gli obiettivi indicati dalla nota di aggiornamento al DEF 2019, con particolare riguardo al green new deal.

8 Istituzione di un Tavolo Stato, Regioni ed Enti locali, al fine di accelerare gli investimenti nazionali e comunitari, anche attraverso la definizione di procedure di semplificazione.

9 Individuazione di possibili soluzioni per consentire la riduzione degli oneri del debito in modo da liberare risorse in favore della crescita sostenibile e degli investimenti.  
“Siamo di fronte ad una giornata molto importante per la sanità italiana perché l’insieme delle misure contenute in questo accordo – unitamente a quelle decise oggi, sempre in Conferenza Stato-Regioni, sul payback farmaceutico – assicura una quantità di risorse come da tempo non accadeva, fondi che – conclude Bonaccini – saranno a disposizione per investimenti e servizi ai cittadini”.


Un tassello importante di questa intesa, come ha sottolineato Bonaccini, è stato sicuramente aver dato il via libera al decreto con il quale vengono ripartite tra le Regioni le risorse versate dalle aziende farmaceutiche per il ripiano dello sfondamento della spesa farmaceutica per gli anni 2013-2017, già disponibili in un apposito capitolo di bilancio del ministero dell’Economia. “Si tratta di più di 1.650 milioni di euro. E siamo già al lavoro per definire il payback farmaceutico relativo al 2018”, ha dichiarato il Presidente delle Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini. “Il decreto si è sbloccato – ha spiegato Donato Toma (Presidente del Molise che oggi ha presieduto la Conferenza delle Regioni) – grazie al lavoro di confronto costante delle Regioni, del Governo e della rappresentanza delle aziende farmaceutiche. Si tratta di una cifra importante per i bilanci regionali e per il servizio sanitario”.